
Biografia

Alberto Rosati nasce a Porto Empedocle (Ag) nell’anno del serpente. Si laurea cum laude in Giurisprudenza all’Università Federico II e lavora un paio d’anni all’ufficio legale del Monte dei Paschi di Siena, filiale di Napoli; ma, folgorato dalla passione per la Filosofia, getta alle ortiche le prospettive di carriera, pianta baracca e burattini, sostiene il concorso nazionale a cattedre per titoli ed esami, lo vince e si ritrova a insegnare Filosofia e Storia al Liceo scientifico “Leonardo” di Agrigento.
Da questa esperienza – ultraventennale – deriva l’argomento della sua opera più recente: Mafia e cultura mafiosa (Cosenza 2014, Pellegrini editore).
Si trasferisce in Toscana e prosegue l’attività di insegnante in provincia di Siena nella sezione sperimentale linguistica dell’Istituto magistrale “S. Giovanni Bosco” di Colle Val d’Elsa.
Gli interessi?
In ordine alfabetico:
- filosofia (che meraviglia, ma con una controindicazione non trascurabile: chi più sa più soffre);
- insegnare (i suoi alunni ritengono di dovergli parecchio di quel molto che non pochi sono diventati. Hanno ragione, ma solo al 20%: il resto ce l’hanno messo loro);
- lettura (onnivoro);
- mare e pesca sub (paradisi frequentati ormai solo in estate);
- musica classica (Beethoven, Chopin, Mozart, Puccini, Verdi, Wagner: estasi al quadrato);
- poesia (Omero in originale e nelle traduzioni classiche. Le moderne? Orrende! E ancora: Leopardi, Neruda e altri: troppo lungo elencarli. Come sopra);
- politica (di sinistra: quella che non c’è);
- scrivere (una tortura dolce);
- sposarsi con le donne sbagliate (recidivo);
- storia (in generale: che orrore!);
- storia, cultura e lingua greco-antiche (di qui è iniziato quasi tutto quel po’ di buono che sopravvive in giro).
I difetti? Ce n’è, ma dirne non val la pena perché sono di una specie speciale: non nuocciono a nessuno fuorché a lui.
I pregi? Non tanti, ma sono quelli giusti, soprattutto per gli altri.
Caratteristica dominante? Analfabeta informatico un po’ per costituzione, un po’ per scelta:
a) per costituzione: non è stato capace di scegliersi l’aggregato genetico giusto, continua a piacergli il profumo dei libri e si è fossilizzato nell’era del Cartaceo;
b) per scelta: non condivide la mancanza di spessore dei contatti sul web; le cui radici sono riducibili alla dicotomia piace/non piace sulla quale in sostanza si basano: tanto simile al grunt-grunt di neanderthaliana memoria [chissà che non sia stato proprio questo a trasformare l’homo neanderthalensis in un ramo secco nell’albero dell’evoluzione]; né – conseguenziale – apprezza lo strazio estetico, e perciò concettuale, cui è sottoposta la lingua italiana dagli aspiranti analfabeti di cui ridonda la rete (ma non solo: vedi lo scellerato «accellerare» che imperversa ormai sfrenato a ogni angolo di strada e, con la sua brutalità fonetica, incita gli amenti – non son pochi – a spedire la gente in ospedale o al cimitero).
Nonostante tutto riesce a gestire, sia pure con difficoltà, un indirizzo email del quale raccomanda di non abusare: alberto@albertorosati.net.